I Comuni debbono vigilare sulla correttezza delle polizze fidejussorie
Sempre più frequenti sono i casi di polizze fidejussorie presentate ai Comuni a garanzia dei contratti, che risultano emesse da soggetti non autorizzati, con i riflessi che ne derivano in danno degli enti pubblici. Il tema ha indotto l’IFEL ad intervenire con una NOTA DI APPROFONDIMENTO ED AVVERTENZE AI COMUNI del 4 luglio 2016. Viene dato atto che la stretta del credito degli ultimi anni ha determinato la chiusura di molte banche ed assicurazioni nel rilascio di fidejussioni “garantite” ed ha generato l’inserimento nel mercato di soggetti privi dei necessari requisiti di solidità e di correttezza, da cui sono promanate false attestazioni a garanzia degli adempimenti contrattuali. L’IFEL ha preso quindi in considerazione i casi tipici del ricorso dei Comuni alle garanzie fidejussorie, con richiamo all’art. 93, comma 3, del decr. legisl. n. 50/2016, che individua i soggetti autorizzati a svolgere le attività in questione ed i requisiti dei quali debbono risultare in possesso. Viene richiamata l’attenzione dei Comuni sulla valutazione della convenienza economica della polizza rilasciata da un soggetto anziché da un altro, in relazione al livello di rischio dell’operazione, nonché della solidità dell’azienda prescelta ed alla verifica dell’autenticità del documento rilasciato, eventualmente inviandolo alla sede centrale dell’Istituto (prelevandone […]
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