Frode fiscale: valenza probatoria degli atti irrepetibili


                CORTE DI CASSAZIONE Sentenza n.38514 del 03.10.2012 La Cassazione, con la sentenza n. 38514 del 3 ottobre 2012, hastabilito che va dato più valore ai cosiddetti atti irripetibili nei processi per frode fiscale e specificatamente:…” “l’utilizzazione degli atti irripetibili compiuti dalla polizia giudiziaria, nel cui novero rientrano quelli mediante i quali la P.G. prende diretta cognizione di fatti, situazioni o comportamenti umani dotati di una qualsivoglia rilevanza penale e suscettibili di modificazione: ciò si riferisce, nella fattispecie in esame, all’acquisizione delle fatture e degli assegni, nonché alle attività attraverso le quali è stata constatata sia la (in)consistenza di organizzazione aziendale dei soggetti che formalmente avevano avuto rapporti commerciali con l’imputato sia la circolazione fittizia degli assegni versati in pagamento”. Quindi nei processi per frode fiscale, l’imprenditore può essere condannato anche sulla base delle dichiarazioni rese alla Guardia di Finanza dalle persone che hanno emesso le fatture false.   A cura di Redazione Fonte: Ipsoa.it; fiscoedritto.it

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