Il canone RAI è aiuto di Stato ma non si discute, almeno per il momento


            Corte di Cassazione sentenza n. 4776 del 26.03.12 Tutti i privati cittadini che possiedono a casa il televisore sono obbligati a pagare il cosiddetto “canone Rai”. Si  tratta infatti di una tassa sul possesso del televisore, quindi il consumatore deve sempre saldare quanto dovuto , anche perchè la funzione di servizio pubblico televisivo e radiofonico è considerata di interesse economico generale.  È quanto, in sostanza, ritiene la Cassazione, che aggiunge di non vedere per il momento alcuna possibilità di rimborso. Fondamentale su questo ultimo punto è stata la posizione assunta dall’Europa, che ha catalogato il canone come un aiuto  di stato si, ma ‘tollerabile’. Storicamente di servizi radiofonici si cominciò a parlare in Italia fin dal 1910, ma di fatto, soltanto dopo l’avvento del fascismo, nell’ambito piu’ generale della revisione della politica economica, la questione tornò d’attualità, senza peraltro che essa trovasse una soluzione immediata. A disputarsi la concessione del servizio radiofonico erano infatti alcune imprese quali la Italo-Radio, con capitali francesi e tedeschi garantiti dalla Banca Commerciale, la società Radiofono, nata con la partecipazione di alcune aziende appartenenti all’industria radioelettrica; dalla FATME alla ALLOCCHIO-BACCHINI, dalla PEREGO (controllata dalla Compagnia Marconi,) e la Societa’ Italiana Radio Audizioni […]

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